“Il Centrodestra è l’unica coalizione che può raggiungere la maggioranza in Camera e Senato e garantire un governo al Paese. Gli altri competitor sono molto lontani dalla percentuale necessaria. So bene che non si possono più diffondere i dati dei sondaggi ma le ultime rilevazioni registrate a cui mi riferisco incrociano le manifestazioni di opinione e malcontento, diventando uno strumento per misurare gradimento e sentimenti della gente verso i partiti politici e non di puro calcolo scientifico e statistico. Ma c’è di più, riportando quanto illustrato nel numero di ieri di Repubblica, un giornale che non può definirsi certo vicino alla nostra parte politica, il traguardo sembrerebbe davvero a un passo. Nella simulazione presentata, infatti, mancherebbero pochi seggi”. Lo ha dichiarato Giuseppe Galati, candidato del Centrodestra al Senato nel collegio Irpinia Sannio, a margine dell’incontro a cui ha partecipato questa mattina a Vallata.
Come si spiega un successo del genere? “Beh, ci ho riflettuto parecchio – ha spiegato ai presenti – e credo sia la diretta conseguenza di quanto fatto dal Centrosinistra e rappresentato dal Movimento 5 Stelle. Il primo ha evidentemente fallito gli obiettivi annunciati, visto che il Paese arranca, i cittadini che vivono sotto la soglia di povertà sono aumentati e la classe media, quella che un tempo forniva la base della domanda interna, è stata annientata a colpi di tasse e precariato. La nostra idea di Italia è quella di una nazione dove ci sia benessere per tutti. Per questo serve un patto di giustizia sociale che solo le nostre politiche liberiste possono garantire. Non parliamo, poi, delle riforme, se così si possono chiamare, realizzate in questi anni. “Se queste sono le idee del Centrosinistra, meglio voltare pagina”: è questo che sento dire spesso mentre giro sul territorio irpino e sannita per la campagna elettorale. Ed è questo il senso del malessere che attraversa l’Italia e in primis il nostro Sud e le sue aree interne”.
“Dall’altra parte – ha continuato Galati – troviamo gli slogan del Movimento 5 Stelle, privi di proposte concrete e di una concezione anche lontanamente vicina all’amministrazione di un Paese come il nostro, che ancora stenta ad uscire da una crisi profonda. Ci si affida a un populismo che non ha ragion d’essere nel momento in cui gli elettori possono cambiare e scegliere chi ha dimostrato, nel tempo, di avere volontà e competenza per invertire la rotta. Il voto di protesta, ritornando alle manifestazioni d’opinione, perciò, è destinato a lasciare spazio a una nuova impostazione di Governo della Nazione e delle sue dinamiche: quella, appunto, illustrata dal Centrodestra”.
Ma cosa significherebbe, invece, un Governo di unità nazionale? “Solo un’accozzaglia senza un programma – ha concluso l’esponente del Centrodestra – che finirebbe per allungare l’agonia del Mezzogiorno e dell’Italia intera”.