“Ho voluto questo incontro perché secondo il mio modo di fare politica c’è un’assoluta necessità di ascoltare e coinvolgere i professionisti e le categorie nelle decisioni che riguardano il loro settore, soprattutto per quanto attiene alle problematiche che loro di certo conoscono meglio di tutti. Quest’azione la sto portando avanti da tempo, prima da sottosegretario alle Attività economiche e allo Sviluppo, poi come vice presidente della Commissione parlamentare di controllo sugli enti gestori della previdenza obbligatoria e assistenza sociale. Del resto, sono convinto che il confronto sia la strada giusta per far ripartire il sistema Paese in ogni suo delicato ingranaggio”.
L’onorevole Giuseppe Galati, candidato al Senato per il Centrodestra nel collegio uninominale Campania 03, ha aperto così il forum svoltosi questa mattina all’Hotel de la Ville con gli Ordini professionali. Tra gli altri rappresentanti, i presidenti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili della provincia di Avellino, Francesco Tedesco, e dell’Ordine degli Avvocati, Fabio Benigni.
Tanti gli argomenti di cui si è discusso, a partire dalla Giustizia e passando per Fisco e Imprese. “Bisogna ripartire da un pressione fiscale equa – dice Galati – e iniziative concrete per lo sviluppo, recuperando un rapporto corretto tra Stato e cittadino. Puntiamo su una rivisitazione del sistema che parta da una pace fiscale e dall’abolizione dell’inversione dell’onere della prova fiscale, per arrivare alla riforma del contenzioso tributario”.
“Quello che chiedono le professioni – interviene Tedesco – è un differente approccio della politica, che deve coinvolgere settori e categorie nelle scelte che li riguardano. Non è possibile programmare o fare una riforma senza ascoltare questi attori sociali ed economici. Noi chiediamo che i rappresentanti di imprese e commercialisti siano presenti nelle commissioni che realizzeranno la riforma fiscale. Finora la concertazione è mancata e quando c’è stata ha prodotto scarsi risultati. Tante le storture create per questo gap di comunicazione con una serie di norme emanate solo per complicare la vita ai professionisti, insieme a un aumento di costi, adempimenti e dichiarazioni periodiche. Un esempio su tutti sono gli studi di settore che rispondono a logiche che ignorano completamente la realtà e i problemi delle varie categorie e si muovono su valutazioni astratte. I professionisti possono dare una grossa mano a semplificare il sistema anche perché il loro approccio è diverso rispetto a quello della politica, è soprattutto di tipo tecnico e legato a una formazione continua”
“Ho colto questo invito – spiega Benigni – per confrontarmi sui temi della Giustizia e dell’attuale crisi dell’Avvocatura riconducibile al sistema economico e all’atteggiamento del legislatore che negli ultimi 10 anni ha svilito il ruolo dell’avvocato. Oggi per l’avvocato è necessario riguadagnare la sua dignità e un ruolo centrale all’interno della giurisdizione. Faremo una serie di proposte, sperando che possano trovare applicazione. Intanto, ringrazio l’onorevole Galati e spero che questo confronto sia solo il primo di un’interazione costante e concreta tra ordini professionali e politica. Partiamo dalle lungaggini processuali e dalle riforme realizzare in questi anni per attenuare il contenzioso, che sono risultate quasi tutte inefficaci e inefficienti. L’arbitrato forense, per citare una recente novità, non ha trovato attuazione pratica. Il sistema, insomma, va modificato e in questo processo l’avvocatura dovrebbe avere un ruolo centrale, ad esempio per sopperire alle carenze nella giustizia onoraria e smaltire i procedimenti. Al Sud, tra l’altro, ai tempi lunghi della giustizia si aggiungono altri problemi che rendono il nostro territorio poco appetibile per chi vuole investire. Spero che queste elezioni rappresentino un’occasione concreta per avviare una doverosa svolta”.
Su questi e altri temi il candidato al Senato ha preso impegni precisi, facendosi garante di un costante confronto con gli Ordini professionali. “Dopo oltre un anno di lavoro nelle commissioni – conclude Galati – come Centrodestra avevamo realizzato un’indagine conoscitiva per inserire risorse nell’economia reale, ma con amarezza abbiamo dovuto constatare che tante delle misure proposte non sono state accolte dal Governo di Centrosinistra. Il nostro obiettivo è rimettere in moto lo sviluppo, anche grazie a una massiccia sburocratizzazione del sistema. Per farlo, però, dobbiamo avere la possibilità di mettere in pratica il nostro programma e per questo ottenere, come io spero, una maggioranza tale in Parlamento da consentirci di formare il nuovo Governo. Se il Paese cresce anche gli Ordini professionali crescono. Il nostro obiettivo è dare uno shock all’economia che non può essere certo il reddito di cittadinanza, una forma riveduta e corretta di assistenzialismo. L’Irpinia deve puntare su agroalimentare ed enogastronomia, eccellenze che potranno divenire il traino del suo sviluppo”.